In piedi davanti al lavabo, il più lontano possibile per vedersi tutta intera nello specchio, Alex, nuda, seria e un po' solenne, Alex si guarda, senza fare nulla, solamente quello, vedersi.
Allora è questo Alex. Nient'altro che questo.
Ma chi è Alex? È solo una ragazza sequestrata e torturata da qualcuno che la vuole vedere soffrire, o è altro. E forse vittima e carnefice sono ruoli interscambiabili? Non tutto è come sembra in questo secondo capitolo della serie di Camille Verhoeven scritto dal sempre crudo e geniale Pierre Lemaitre. Un secondo capitolo ancora più intenso del primo.
Intanto abbiamo preso confidenza con la squadra: il fascinoso, ricco e impeccabile Louis; lo spilorcio e scroccone – ma con risvolti inaspettati – Armand; il ruvido ma adorato LeGuen... e naturalmente il “gigante” seppur “nano” Camille Varhoeven che a quattro anni dalle vicende di Irène, che chi l’ha letto conosce bene, torna a occuparsi di un rapimento e a riprendere in mano le indagini.
Tutto sfugge, sia a loro che a noi lettori. Tutto sembra una cosa e poi si rileva il suo esatto opposto. I buoni diventano cattivi, le vittime diventano carnefici e viceversa, l’orrore è però costante... perché questa storia è non solo terribile per la natura degli omicidi che si susseguono, ma anche molto triste per l’origine del movente e il passato dei protagonisti. Naturalmente altro non posso dire per non sciupare tutto e qui ogni cosa svelata è un mega spoiler. Non si capisce già da questo l’acchiappo di questo bellissimo libro?
In attesa di mettere le mani sul terzo capitolo Rosy & John,che, se procede la progressione, deve essere grandioso.
Chiudo con un’immagine che viene citata da Verhoeven, perfetta per questo libro, e che ringrazio Lemaitre di avermi fatto scoprire insieme al suo autore: La victime ou L’Asphyxiée di Fernand Pelez, 1886.
Alex, di Pierre Lemaitre, Mondadori, 2015 (2011), 356 pagine. Traduzione di Srefano Viviani