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Central Park, di Guillaume Musso

Central Park, Guillaume Musso

Desideriamo la vita e non troviamo in noi che incertezza. - Blaise Pascal

 Il romanzo numero due di Guillaume Musso, Central Park, che leggo conferma: grande autore staccacervello! Dopo aver viaggiato tra Parigi e Venezia con Angélique, volo a New York con Alice Schäfer poliziotta della Crim di Parigi, e Gabriel Keyne, che si ritrovano ammanettati l'una all'altro nel cuore di Central Park: Lei ha la camicia sporca di sangue e una Glock 22 in tasca; lui ha dei numeri incisi con un coltello sul braccio ed entrambi tantissima confusione e sfocati ricordi della notte prima: Alice era a Parigi a una festa con amiche e Gabriel suonava jazz in un pub di Dublino.

Cos'è successo? Com'è possibile che in una sola notte siano stati portati per ore di volo nel cuore della Grande Mela? Perché proprio loro due? Alice ha un passato doloroso e traumatico strettamente legato a un serial killer, Erik Vaughn, mentre Gabriel... è un vero mistero. Via via che la narrazione avanza emergono pezzi che compongono un puzzle complicatissimo, in cui veniamo a conoscenza delle vicissitudini dolorosissime di Alice, fino alla sconcertante, finale verità. Questo post sarà corto perché non posso dire altro, proprio nient'altro, se non che Musso costruisce una storia avventurosa, appassionante, da cui è difficilissimo staccarsi e che, alla fine, diventa commovente con le particolarmente belle pagine finali. 

Un vero viaggio alla scoperta degli anfratti straordinari e angoscianti della nostra mente. E la chiudo qui.

Musso scrive benissimo, semplice, efficace, ma senza tralasciare parti quasi poetiche – sono molto belle le sue descrizioni, ancorché brevi, dei luoghi, dei profumi, delle atmosfere. I personaggi sono disegnati in modo coerente e ci si affeziona molto, perché sono sia duri e realisti che teneri e indifesi. La figura di Alice è delicatissima, così come quella dell'amico Seymour, anche se niente nessuno sono quello che sembra e la verità ribalta sempre le carte in tavola.

Un plauso speciale alle citazioni a inizio capitolo, una più bella dell'altra. Chapeaux

Central Park, di Guillaume Musso, Romanzo Bompiani, 2015 (2014), 295 pagine. Traduzione di Sergio Arecco


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