Ogni grande storia comincia con una donna straordinaria.
Non c’è come iniziare l’anno con il primo libro di una serie che si prospetta molto interessante. Ne sento parlare da una vita e mi sono decisa finalmente a iniziare Le sette sorelle della stracompianta e rimpianta Lucinda Riley.
Non so cosa mi aspettavo, forse niente, cosa che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo primo romanzo; non nascondo che non vedo l’ora di leggere il secondo (Ally nella tempesta), anche se dovrò - per ragioni “bibliotecarie” - dare la precedenza ad altri libri.
La trama penso sia stranota e comunque reperibile facilmente in rete. In brevissimo: Pa’ Salt è l’eccentrico proprietario di Atlantis, uno splendido castello sul lago di Ginevra. Periodicamente porta lì una bambina adottata che chiama come una delle Pleiadi (le Sette Sorelle, appunto), la lascia alle cure di Marina e riparte. A queste sei bambine (sono sei, non sette, immagino si capirà il perché) darà la possibilità di crescere ed emanciparsi, libere, in giro per il mondo. Si legheranno e diventeranno una vera famiglia, piena di amore. Alla sua morte lascia una scultura in giardino, una pietra armillare, strumento straordinario usato per decifrare i cieli e i movimenti delle stelle intorno alla Terra, rappresentato dal nostro pianeta al centro, circondato da quattro anelli. L’abbiamo vista chissà quante volte, è uno strumento molto noto iconograficamente. Ognuno di questi anelli “appartiene” a una sorella e su di esso sono incise una frase di Pa’ Salt e delle coordinate geografiche: quelle del luogo in cui sono state prelevate.
La prima ad andare alla scoperta del proprio passato è Maia, che scopre di appartenere a un’importante famiglia brasiliana. Il viaggio inizia, e la porta nella Rio de Janeiro degli anni Venti, quelli della costruzione del Cristo Redentore che, creato a Parigi verrà collocato sul Corcovado. La storia di Izabela (Bel) Bonifacio, Gustavo Aires Cabral e Laurent Brouilly (scultore parigino realmente esistito) viene ripercorsa tra storia e romanzo, svelandoci dei retroscena veri di una vicenda affascinante: la creazione della statua negli studi di Paul Landowski e il suo trasporto a Rio via mare; il suo rivestimento in tessere di pietra saponaria da parte delle donne dell’alta società carioca; la creazione di parti diverse separate poi ricomposte in loco (bellissime le foto sul blog della Riley). Dettagli che rendono la lettura non solo appassionante per la trama in sé, ma affascinante nella scoperta di fatti storici poco conosciuti. Tante piccole rarità che vanno a comporre un affresco romanzesco sì, ma di profondo interesse anche storico e artistico.
Ed è questo che mi piace trovare in un romanzo: qualcosa che lo trascenda per stimolarmi la curiosità su altro. In questo Le sette sorelle è perfetto. La storia di Maia mi ha portato a cercare parecchie cose in rete, scoprendo piccoli pezzettini della storia del mondo.
L’altro aspetto esplorato e interessante riguarda la questione femminile: come la donna viene intesa negli anni Venti tra Brasile e Francia; quanto è libera o non lo è; cosa era concesso e cosa no... E, come spesso avviene, si scopre che dietro alle grandi avventure storiche e artistiche, le donne hanno ruoli fondamentali, da muse a eroine, da coautrici a feroci critiche... ma sempre un ruolo di rilievo che la letteratura contemporanea di qualità contribuisce a conoscere. Perché penso che questa serie (o almeno il suo primo libro) sia letteratura di qualità, forse più per gli argomenti che per lo stile, che è uno stile letterario semplice, diretto, senza fronzoli, “normale” - passatemi il termine - ma utile ad apprezzare il raccontato. Scritto in prima persona da Maia, con un’attenzione alla sua emotività e alla sfera psicologica, non lesina sulle descrizioni di luoghi e personaggi, sempre con l’attenzione rivolta coerentemente al punto di vista di Maia.
Ma la cosa veramente importante è che... non vedo l’ora di leggere il secondo.
Per completezza, riporto qui i titoli in ordine della serie e i nomi delle Sette Sorelle - “familiari” e ufficiali - e la caratterizzazione che ne viene data dall’autrice/Maia:
1. Le sette sorelle - Maia, la bella;
2. Ally nella tempesta - Ally, Alcyone, il capo;
3. La ragazza nell’ombra - Star, Asterope, la conciliatrice;
4. La ragazza delle perle - CeCe, Celaeno, la pragmatica;
5. La ragazza della luna - Tiggy, Taygete, l’altruista;
6. La ragazza del sole - Electra, l’esplosiva
Merope, la settima sorella, non c’è: doveva esserci? Ci sarà? Che ne è stato di lei? Perché non c’è? Domande, che spero avranno una risposta...
Consiglio la visita al blog di Lucinda Riley, dove si trovano curiosità sui miti e le leggende legati alle Pleiadi, significati, riflessioni, il perché della serie (la Riley ha viaggiato nei Paesi di cui parla, acquisendo informazioni sul posto, per esempio), la descrizione dei personaggi, gli altri libri dell’autrice.. è strutturato benissimo ed è veramente divertente girarselo e curiosarci dentro.
Le sette sorelle, di Lucinda Riley, Giunti, 2017, 554 pagine. Traduzione di Lisa Maldera. Interessante anche la bibliografia storica e mitologica a chiusura.