... fare i conti con qualcosa di concreto, da cui puoi allontanarti, a cui puoi voltare le spalle, è più semplice che combattere con qualcosa che ormai esiste solo nella tua testa. Ne ho letto su una rivista e mi ha incuriosita. Ma ahimè, non mi ha entusiasmata. In La torre d’avorio di Paola Barbato i presupposti sono gustosi ma si perdono in un romanzo che ha molte direzioni, molti temi sul piatto, che però vengono annacquati da un finale a mio parere un po’ assurdo e anche buttato lì. Mi spiace essere così tranchant e sicuramente leggerò altro di questa autrice che secondo me dovrebbe piacermi molto. Forse ho iniziato dal libro sbagliato. Ci sono stati momenti, soprattutto verso il finale, in cui ho pensato fosse una genialata, un ribaltamento di piani, una verità celata da mille veli di ipocrita opportunismo... e invece no. È tutto molto normale, molto “detto”, molto “lì da vedere”. Il finale è prevedibile, i personaggi anche ma con punte di assurdità, in preda a traumi stra...
A te che non sei nata, che non sai ancora cosa vuol dire essere ferita Cadere dalle nuvole e rialzarti Quando ti chiederanno di arrenderti, di stenderti, di sdraiarti Quando vorranno metterti a tacere, ammansirti, disarmarti Io sono una donna in piedi come tante altre prima di noi Io sono una donna in piedi, e lo sarai anche tu Jean-Baptiste Andrea , ma com’è che ti conosco solo ora? Com’è che non ho letto tutto quello che hai scritto, foss’anche la lista della spesa – che sono certa scriveresti da Dio? Com’è che Vegliare su di lei è il primo libro tuo che leggo e sono già perdutamente, letteralmente, letterariamente innamorata di te? Ora che ti ho conosciuto, stilo un elenco dei tuoi libri e saranno tutti miei. Ebbene sì, è una dichiarazione d’amore con tutti i crismi, perché ogni volta che incontro una scrittura così per me è come innamorarmi per la prima volta. Ed è bellissimo. Quando poi un romanzo del genere “arriva” in un periodo particolarmente faticoso e frus...